Il mercato del falso Parmigiano Reggiano e dell’Italian Sounding che ormai ha invaso il mondo e che vale ormai due miliardi di euro sbarca in Russia.
Una testimonianza allarmante arriva da un utente, che per motivi di lavoro vive vicino Mosca: “Andando a fare la spesa nei supermercati dei centri commerciali locali mi capita di trovare dei prodotti caseari che hanno un nome, un po’ troppo simile al nostro Parmigiano Reggiano, che ha una sua origine ben precisa e una lavorazione che avviene solo nei luoghi di Parma Reggio e provincia. Un prodotto tutelato anche per il nome che porta. Mi chiedo se questi prodotti, un po’ farlocchi, possano avere un nome simile, che trae anche in inganno chi lo vede, ed essere in vendita sugli scaffali dei supermercati esteri.”
Il Consorzio ha affidato alla CSC Global il servizio di osservazione e cancellazione degli annunci di vendita illegali riguardanti il Parmigiano Reggiano e il Parmesan nelle principali piattaforme di vendita online.
Solo nel 2018 sono state svolte più di 850 ispezioni presso punti vendita distribuiti in 61 città di 27 paesi.
Il presidente del consorzio fa sapere che: “Oltre ai controlli on site e on line, il consorzio sta lavorando per ottenere all’estero lo stesso riconoscimento e le stesse tutele che il sistema delle Dop garantisce all’interno dell’Unione Europea.”
Intanto la Coldiretti lancia un nuovo allarme: “Senza accordo sulla Brexit, la Gran Bretagna rischia di diventare il porto franco del falso Made in Italy in Europa per la mancata tutela dei marchi dei prodotti italiani a indicazioni geografica e di qualità che rappresentano circa il 30% sul totale dell’export agroalimentare italiano.”
https://parma.repubblica.it/cronaca/2019/08/30/news/_la_mia_esperienza_russa_con_il_parmesan_-234696661/
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