Recentemente il governo ha approvato una nota di aggiornamento del Def con l’obiettivo di rafforzare l’etichettatura d’origine dei prodotti, che ora dovrà evolversi un decreto applicativo.
L’etichettatura obbligatoria però, vale solo per il mercato italiano, infatti, molte aziende che esportano all’estero saranno ancora ostacolate dall’ Italian sounding.
La Coldiretti afferma che: “nonostante i passi in avanti compiuti negli ultimi anni a livello comunitario e nazionale fino ad oggi circa 1/4 della spesa degli italiani è ancora anonima rendendo possibile spacciare per Made in Italy prodotti stranieri. Un inganno per i produttori agricoli italiani che subiscono la concorrenza sleale di Paesi dove non vengono rispettate le stesse norme in materia di sicurezza alimentare, lavoro e ambiente ma anche un inganno per i consumatori che non hanno la possibilità di fare scelte di acquisto consapevoli.”
Coldiretti conclude dicendo che: “Il 93% degli italiani ritengono importante conoscere l’origine degli alimenti ed in quasi 3 casi su 4 (73%) sono disposti a spendere di più per i prodotti 100% italiani dal campo alla tavola secondo i dati dell’ultima consultazione pubblica effettuata da Ismea. Anche perché l’Italia è leader della qualità con un numero elevato di produzioni Dop/Igp/Stg, una ricchezza da promuovere e salvaguardare: la protezione delle indicazioni geografiche nel mondo e sul web costituisce una delle azioni più importanti per limitare il fenomeno distorsivo dell’Italian sounding.”
Arriva l’etichetta d’origine degli alimenti, Crotti (Coldiretti) “Subito i decreti applicativi”
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